Blog. Sulla funzione nomofilattica della Cassazione

SULLA FUNZIONE NOMOFILATTICA DELLA CASSAZIONE

Con un nuovo intervento normativo (D.lgs. 40/2006), il legislatore cerca di assicurare la funzione nomofilattica della Cassazione, cerca, cioè, di favorire l’interpretazione uniforme del diritto.
Un autorevole giurista ha scritto, giustamente, che …

…ormai il massimario della S.C. sembra un mercatino dell’usato in cui, frugando, frugando, trovi sempre qualcosa che serve.
Troppo spesso si dimentica che dietro il contrasto di giurisprudenza si cela una realtà drammatica e cioè che la legge non è uguale per tutti. Per Tizio il termine di prescrizione è di due anni, per Caio è di cinque. Il fatto è lo stesso, il risultato è che la legge non è uguale per tutti.
Come risolvere allora il problema? La risposta è molto semplice. Basterebbe che periodicamente il parlamento emanasse una legge di interpretazione autentica per dare l’esatta interpretazione delle norme che hanno dato luogo a contrasti giurisprudenziali. Non è molto difficile. Il problema va cioè risolto alla radice, non rimettendo la soluzione agli stessi soggetti che l’hanno creato.
Non va dimenticato che già un autorevole giurista come Piero Calamandrei denunciava il fatto che talvolta il mutamento di orientamento della Cassazione si deve più al desiderio di alcuni magistrati di farsi leggere sulle riviste, piuttosto che ad un’autentica esigenza di esprimere un più corretto principio di diritto. C’è da riflettere.