Addebito separazione. Violenze verso i figli

Il persistente atteggiamento di un coniuge, nei riguardi dei figli, eccessivamente rigido e a tratti connotato da atti di violenza, indifferente alle valutazioni e alle richieste dell’altro coniuge, da un lato integra la violazione degli obblighi dei genitori nei riguardi dei figli, dall’altro può comportare l’intollerabilità della convivenza e costituire motivo di addebito della separazione, in quanto le scelte educative e gli interventi diretti a risolvere i problemi dei figli vanno concordati tra i coniugi, nell’ambito del comune indirizzo della vita familiare, mentre l’atteggiamento unilaterale in oggetto, fonte di angoscia e di dolore per l’altro coniuge, integra violazione dei doveri di assistenza morale e materiale (nella specie, la Suprema corte ha cassato la sentenza di merito ché aveva escluso l’addebito della separazione al marito, pur avendo accertato che questi aveva preso a “cinghiate” e allontanato di casa il figlio, non avendo compreso che questi era affetto da schizofrenia).
Cassazione civile , sez. I, 02 settembre 2005, n. 17710